domenica 25 ottobre 2009

Il Jazz in pillole: Cool Jazz

. .
IL COOL JAZZ
.
L'avvento del bebop sorprese in gran parte la critica e il pubblico americano. Il nuovo stile non si poteva ballare ed era destinato a piccoli club bui e fumosi più che a grandi e scintillanti locali. Le improvvisazioni dei boppers incontrarono l'incondizionato entusiasmo da parte di molti musicisti ma non il consenso del grande pubblico maggiormente attratto da uno stile musicale più melodico e scontato. Nonostante le novità musicali introdotte dal bebop, ben presto i musicisti e i locali che ospitavano la nuova musica risentirono di una certa crisi. Ciò significava inoltre vendere meno dischi e intrattenere sempre meno persone. Come descrive Miles Davis nella sua biografia: "Alla fine degli anni Quaranta era difficile trovare lavoro nei locali; la 52a strada lasciava più posto alle spogliarelliste che ai jazzman". A questo punto il jazz conobbe una reazione per così dire "bianca", ovvero molti musicisti affinarono le geniali innovazioni del bebop levigandone le parti più ruvide. Accostarono alcune concezioni prese dalla musica classica europea (equilibrio sonoro e formule contrappuntistiche) al senso dello swing e dell'improvvisazione tipiche del mondo del jazz con il risultato di riavvicinare al genere buona parte delle persone che non erano riuscite a digerire le infuocate e geniali performance dei musicisti bebop. Questa strada più morbida, meno "arroventata", sicuramente meno arrabbiata del bebop prese il nome di cool jazz. I musicisti che per primi si avvicinarono alle sonorità cool furono numerosi, sia bianchi che neri, e di diversa estrazione geografica e culturale. Il periodo cool jazz, situabile all'incirca tra il 1947 e il 1953, fu sicuramente di breve durata, ma incise profondamente sulla musica afroamericana grazie a numerosi e capaci giovani musicisti che registrarono splendidi album. Il pianista Lennie Tristano insieme a due dei suoi grandi seguaci, Lee Konitz al sax alto e Warne Marsch al sax tenore, due voci vellutate e inconfondibili, rappresentò il caposcuola di un cool jazz molto raffinato, che seguiva la corrente bebop inserendo sfumature legate al mondo musicale classico del barocco, della polifonia, e dello stile contrappuntistico.
.
.
Dall'altra parte dell'America, a San Francisco, il pianista Dave Brubeck, allievo del compositore francese Darius Milhaud, insieme al sassofonista Paul Desmond si inseriscono in questa nuova matrice jazzistica e tracciano l'inizio di un piacevole cool jazz collegato a formule classiche spesso ritmicamente complesse.
A New York alla fine degli anni Quaranta nacque una stretta collaborazione tra artisti di eterogenea estrazione: Miles Davis, proveniente dalla bebop band di Charlie Parker, e Gil Evans, pianista e arrangiatore che aveva appena militato nell'orchestra di Claude Thornhill, realizzarono in collaborazione con il sax baritono di Gerry Mulligan, il sax alto di Lee Konitz e l'apporto di altri grandi musicisti (John Lewis, Max Roach e Kenny Clarke) uno dei primissimi progetti di cool jazz. Lo stesso gruppo inciderà più tardi brani contenuti nell'album "The Birth Of The Cool", ovvero la nascita del cool, una sorta di manifesto che sanciva la definitiva affermazione della nuova musica.
.

.
Nel 1947 l'orchestra di Woody Herman incise una composizione di Jimmy Giuffre, "Four Brothers", dove le voci dei sassofoni caratterizzano forse il prototipo di sonorità cool, grazie soprattutto a Stan Getz e all'inconfondibile voce del suo sax tenore. Nel 1952 il pianista John Lewis fonda il Modern Jazz Quartet, un ambizioso e duraturo progetto per una formazione jazz con sonorità austere ed equilibrate. Sempre nel 1952 ma in California Gerry Mulligan insieme a Chet Baker alla tromba formano un quartetto "pianoless" (cioè senza l'ausilio del pianoforte), che utilizzava lo scarno accompagnamento del contrabbasso e della batteria creando una sonorità asciutta ed essenziale. Il dialogo tematico degli strumenti a fiato veniva talvolta improvvisato creando trame e linee armoniche e melodiche di notevole originalità. Questo sound ci riconduce a Los Angeles e più precisamente a un filone del cool che sarà denominato West Coast Jazz. Infine il clarinettista e sassofonista Jimmy Giuffre presentò a New York nel 1956 un originale trio con il contrabbasso e la tromba rinunciando completamente alla pulsazione della batteria e alla tessitura armonica del pianoforte. Con questa formazione innovativa Giuffre anticipò nel linguaggio e nell'idea musicale molti ensemble che ritroveremo nella musica informale degli anni Sessanta. Per quanto riguarda il jazz orchestrale, le orchestre di Woody Herman e di Stan Kenton furono quelle che meglio si adattarono alle sonorità cool del jazz. Da non dimenticare infine svariati musicisti che iniziarono una luminosa carriera proprio in questo periodo, solo per citarne alcuni: il contrabassista Charles Mingus, i sassofonisti Art Pepper e Bud Shank, il clarinettista Buddy De Franco, i chitarristi Barney Kessel, Tal Farlow e Jim Hall, il vibrafonista Red Norvo, il flautista Buddy Collette.
.
Modern Jazz Quartet
.
.
UNA DISCOGRAFIA COOL
(La discografia esclude molti nomi e dischi fondamentali perchè sono stati inseriti nella discografia principale... ''50 autori per una discografia raccomandata, sopra)
.
Dave Brubeck Quartet: Time Out (Columbia, 1959)
.
.
Lee Konitz: With Tristano, Marsch And Bauer (Prestige, 1949)Lee Konitz: Subconscious-Lee. (Prestige, 1950)Shelly Manne & His Friends: Swinging Sounds (Contemporary, 1956)The Modern Jazz Quartet: Django (Prestige, 1955)
The Modern Jazz Quartet: Fontessa (Atlantic, 1956)
.
.
Vedi inoltre la discografia Soul Jazz e Latin Jazz degli anni Sessanta.
.

Nessun commento:

Posta un commento