mercoledì 17 marzo 2010

The creation of my bloody brit postcards


Ladies and gentlemen we are floating in space.....



Era il 1992, quando apparvero gli Spiritualized. Messi insieme dall'estro curioso e sperimentale di capitan Jason Pierce, già pilota e corresponsabile (insieme a Sonic Boom) delle narcosi noise-psichedeliche degli Spacement 3 nel decennio precedente, licenziarono con ''Lazer Guided Melodies'' un disco assolutamente fuori dal tempo. Invece che rifarsi alla elettricità dominante del grunge, condensavano quasi trent'anni di storia del pop acido inglese in una mistura di canzoni ''manipolate'', ispirate da un lato dal lavoro in studio di Phil Spector, dall'altro dal minimalismo, amori questi mai nascosti e anzi più volte riconosciuti dallo stesso Jason. Ma fu ''Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space'', il disco del 1997, a rappresentare il vero vertice estremo del sinfonismo estatico degli Spiritualized. Dopo quel disco arrivarono altri tre ottimi album e alcuni singoli, ma il viaggio di Jason e compagni non ha più toccato le vette sublimi di quella terza tappa, persa tra fiumi di antiche pulsioni psichedeliche e più moderne ricostruzioni rock di fine secolo.



Il disco è appena stato ristampato con l'aggiunta di contenuti extra in una particolare confezione (sorta di gigantesca scatola di medicinali) a numero limitato licenziata dalla Atp, nella quale ogni brano si trova su un singolo cd-''pasticca'' da tre pollici (cose da non crederci, date un occhiata qui) a cui si aggiungono due cd di inediti , demo e versioni rare, sui quali però, non posso riferire. Per quanto riguarda la scaletta classica, invece, posso provarci.



SPIRITUALIZED
 ''Ladies and gentlemen we are floating in space'' (Dedicated, 1997)


(prima dell'uso leggere attentamente le istruzioni)

L'entrata è morbida, la title-track avvolge subito con una trama sottile e sognante a cui fanno da contrappunto le chitarre di ''Come Toghether'' che vanno a pescare dal repertorio più aspro di Spacement 3 e i loop ripetuti di chitarre e tastiere (in una continua spirale) aggiungono qualche piccolo particolare a ogni passaggio; li ritroviamo anche in ''I Think I'm In Love'' e nella successiva ''All Of My Thoughts'', ma al contempo si inseriscono nuovi elementi. Il blues elettrificato di ''Electricity'' movimenta non poco l'atmosfera con l'armonica deragliante di Sean Cook, al contrario gli interventi degli archi del Balanescu Quartet, già presenti sul precedente lavoro del gruppo, ''Pure Phase'' (Dedicated, 1995), indirizzano alcune tracce verso atmosfere vellutate. Più ancora sorprende la presenza del London Community Choir, che trasforma ''No God Only Religion'' in un vero e proprio psycho-soul, per non parlare del pianoforte di Doctor John che ha fatto le valigie, abbandonando la sua New Orleans, per unirsi al quartetto britannico in chiusura di disco, contrappuntando con le sue note gli oltre sedici minuti di ''Cop Shoot Cop'', ipnotico mantra degno del maestro Sun Ra, anche lui da sempre riconosciuto ispiratore dell'austronauta Jason Pierce. Una meraviglia!!!


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