martedì 30 marzo 2010

Perle Flamenco # 2: Pepe Habichuela

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Pepe Habichuela appartiene a una delle grandi dinastie del flamenco, gli Habichuela, appunto, nonchè a quella generazione di artisti, come Paco de Lucia, Camaron de la Isla, Enrique Morente, Manolo Sanlucar ..., che ha aperto il cammino ai giovani flamencos di oggi e propiziato l'enorme diffusione di quest'arte in tempi più recenti. Nel percorso artistico di Pepe si percepisce con nitidezza la sorprendente evoluzione del flamenco negli ultimi anni. Lui intanto continua a tramandare i suoi saperi a figli e nipoti (tra gli altri Raimundo Amador e José Soto 'Sorderita', componenti del gruppo Ketama). I primi passi professionali Pepe li fa nelle ''cuevas'' (grotte) di Sacromonte, ma poco dopo si trasferisce a Madrid e in quei tempi accompagna Pepe Marchena e Juanito Valderrama. E' però la stretta collaborazione con Enrique Morente, negli anni Settanta, a marcare un netto cambio di rotta nella sua carriera, e insieme i due scoprono un nuovo mondo di armonie che plasmano in coppia in lavori storici come ''Despegando'' e ''Homenaje a D. Antonio Chacon''.
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Il suo primo lavoro in solo ''A Mandeli'' (1983) è distribuito in tutto il mondo e il successivo ''Habichuela en Rama'' (1997) viene registrato in collaborazione con il figlio José Miguel Carmona (Ketama). Inoltre Habichuela suona in duo con il grande trombettista americano Don Cherry, una leggenda del jazz e uno dei primi teorici della fusione. L'ultimo fondamentale capitolo di questa traiettoria innovativa è la coesione tra il flamenco e la musica classica indiana di Yerbagüena (2001), disco spettacolare, nato da un progetto portato avanti con il musicista indo-britannico Nitin Sawhney.
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PEPE HABICHUELA & THE BOLLYWOOD STRINGS
''Yerbagüena'' (Nuevos Medios, 2001)
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Tracklist (6 brani): da questa parte
Dwl: qui; oppure qui (part.1), qui (part.2) e qui (part.3)
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Che le più profonde radici del flamenco arrivassero fino in India era già più che una teoria. Questo disco la mette in pratica. Un lavoro registrato tra Bangalore (India), Barcellona e Madrid con l'orchestra indiana Bollywood Strings diretta dal violinista Chandru. Gli stessi musicisti alla fine rimasero stupiti della totale armonia spirituale della musica indiana tradizionale con il flamenco di Pepe, che comunque in alcuni brani si spoglia dell'orchestra tornando al flamenco più strettamente classico fatto di sola chitarra e cante. Un disco magistrale. (P.S.: ''Oriente'', minuto 2:48, spunta quella voce ... ed è estasi)
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