domenica 28 marzo 2010

Rievocazioni Rock'N'Roll

.
e questi?........
KITTY DAISY AND LEWIS
''Kitty Daisy And Lewis'' (Sunday Best, 2008)
.

.
Facciamo un salto nel 2008: Kitty ha sedici anni, la sorella Daisy venti ed il fratello Lewis diciotto. Nella cantina di casa i ragazzini hanno messo su un vero e proprio studio di registrazione anni 50. Il loro stile, infatti, è un jump-blues assai retrò, quasi rockabilly, conseguenza del fatto d’aver passato l’infanzia a frugare tra i dischi R&B, Swing, Country Western, Blues e Rock 'n' Roll dei loro genitori, musicisti a loro volta: mamma Ingrid, ex batterista del grande gruppo punk Raincoats e papà Graeme, ingegnere del suono di origine indiana. Tutti e tre i componenti sono multi-strumentisti, e gli strumenti suonati sono diversi: chitarra, piano, banjo, lapsteel, armonica, contrabbasso, ukulele, trombone.
.
.

Il loro omonimo disco del 2008, ''Kitty, Daisy & Lewis'' suona volutamente vintage (registrato totalmente in analogico con un forte debito sentimentale nei riguardi della Sun e della Chess Records, come se il suono uscisse da un grammofono, registrato con apparecchiature originali dell'epoca) è stato messo sul mercato anche in un'edizione limitata composta da 5 vinili a 78 giri. Alcuni giornali inglesi si sono lamentati della quasi totalità di cover (l'unico brano originale del disco è Buggin'Blues, scritto da Lewis), ma più che fossilizzarsi su questo (considerando anche l'età del trio, il tempo per farsi ce l'hanno eccome), forse sarebbe più giusto guardare alla qualità dei brani proposti che spaziano dagli anni quaranta ai sessanta con ottimo gusto, sintomo di passione vera e non di semplice cotta adolescenziale: I Got My Mojo Working (Muddy Waters), Polly Put the Kettle On (Sonny Boy Wiliamson), Ooo Wee (portato al successo nei quaranta da Louis Jordan).... fino a Going Up The Country dei Canned Heat (presa a sua volta da una vecchia canzone di Henry Thomas). Il disco a mio parere è molto riuscito e, senza molte pretese, la musica evita il rischio di un certo manierismo, sempre in agguato in questi casi, pur restando nell’ambito della rievocazione di un’epoca. Comunque consigliatissimo (radical chic astengasi).
.
.
.
THE HI-RISERS
''Once We Get Started'' (Spinout Records, 2008)
.

.
Se siete amanti di questo genere di cose (della rievocazione del rockabilly in particolare) il consiglio è quello di puntare dritto sugli HiRisers un energico trio di Rochester (New York) con alle spalle più di ven'anni di carriera musicale e molte collaborazzioni importanti. Todd Bradley e Gregory Townson, il nucleo della band, hanno suonato assieme in centinaia di show e in due dischi delle loro precedenti band (The Essentials e The Salamanders) e hanno registrato in studio assieme alle leggende Hank Ballard, Bill Doggett, Pee Wee Ellis, al cantante soul John Ellison e fatto da backing band dal vivo a una moltitudine di grandi personaggi da Bo Diddley a Delbert McClinton. Il loro sound è un mix di rock'n'roll, rockabilly, surf, '60, garage, r'n'b. I brani brani difficilmente superano i due minuti e mezzo, ma sono adrenalina pura. ''Once We Get Started'', di un paio di anni fa, rimane (che io sappia) il loro ultimo lavoro: una bomba!
.

Nessun commento:

Posta un commento